Il JRPG non morirà mai, Milla parla in italiano su PlayStation 3, e si fa capire benissimo!

Recensione!

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    FOOLY COOLY

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    È da diverso tempo ormai che il panorama videoludico giapponese attraversa una vera e propria crisi d'identità, che ha visto persino alcuni storici brand del Sol Levante finire nelle mani di team occidentali; basti pensare all'eclatante caso di Devil May Cry, saga Capcom ora sviluppata dai londinesi di Ninja Theory. In barba a tale impasse, tuttavia, alcune software house dagli occhi a mandorla stanno nuotando controcorrente per invertire il trend e aggredire il mercato europeo, persino quello italiano.

    La nuova policy è esemplificata dal caso Tales of Xillia, JRPG targato Namco Bandai, rilasciato in Giappone nel settembre del 2011 e che giungerà nel mercato nostrano solo l'8 agosto 2013, con due anni sulle sue spalle. Per farsi perdonare il ritardo e ingraziarsi gli appassionati europei, ecco allora che Namco Bandai ha pensato di localizzare il gioco in inglese, spagnolo, tedesco, francese e italiano (doppiaggio solo inglese); una vera rarità per la serie, che in occidente vede quasi sempre la sola presenza dell'idioma inglese.

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    IL RAGAZZINO GENEROSO E LA BIONDA MISTERIOSA
    Come ogni Tales of, anche Xillia è totalmente slegato da quelle che sono le vicende degli altri capitoli della saga, motivo per cui sarà molto facile appassionarsi sin dai primi minuti alle atmosfere fantasy e crepuscolari confezionate dagli sviluppatori. Tales of Xillia è ambientato nell'immaginario e immaginifico mondo di Liese Maxia, dove gli uomini vivono e convivono in totale simbiosi e armonia con gli spiriti, grazie ai quali possono sviluppare capacità e arti magiche altrimenti impensabili per un comune essere umano. Esiste ovviamente un'entità superiore, una sorta di divinità, il cui compito è quello di mantenere l'ordine e la pace fra uomini e spiriti.

    All'interno di questa magica cornice si muovono Jude Mathis, giovane studente di medicina e Milla Maxwell, una misteriosa e bellissima ragazza bionda, e i loro destini inizialmente diversi si incroceranno molto presto. Una delle peculiarità di questo capitolo è che il giocatore – a inizio avventura – potrà scegliere di vivere il gioco dal punto di vista di Jude o da quello di Milla. Anche se gli avvenimenti principali non variano rimangono pressoché invariati, questa opzione è molto interessante e offre un'esperienza sicuramente più rigiocabile e sfaccettata.

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    Tales of Xillia presenta un canovaccio davvero ben narrato e recitato, ricchissimo di scene di intermezzo e linee di dialogo pregne di significati e lezioni morali. Peccato che il ritmo sia davvero troppo lento e noioso, sicuramente sopportabile per un appassionato di JRPG abituato ai tempi morti delle produzioni nipponiche, ma che potrebbe stancare presto i giocatori occidentali, tendenzialmente più avvezzi a sceneggiature al cardiopalma e frenetiche. Se però si ha la pazienza e la volontà di lasciarsi cullare dalle magiche atmosfere fantasy di Tales of Xillia, la lentezza dello sviluppo narrativo passerà sicuramente in secondo piano.

    IL SACRO VINCOLO DEL COMBATTIMENTO
    Tales of Xillia si presenta con una struttura JRPG tradizionale, composta da un mondo di gioco vastissimo e completamente esplorabile, una missione principale da seguire, corroborata da side quest attivabili parlando con i PNG sparsi per la mappa e grandi aree stracolme di mostriciattoli in stile “Pokémon” dove allenare e livellare i propri personaggi in vista degli scontri più impegnativi. Proprio da questo punto di vista, riveste un ruolo di fondamentale importanza il combat system, vero e proprio cavallo di battaglia dell'esperienza firmata Tales of Xillia. Si tratta, come nelle iterazioni precedenti, del Dual Raid Linear Motion Battle System, un sistema di combattimento ibrido, che miscela il dinamismo da action game alla profondità strategica di un tradizionale gioco di ruolo nipponico. Ma come funziona? Durante i combattimenti, il giocatore può portare sul campo fino a un massimo di quattro personaggi. Di questi, solo uno – il capo – viene controllato direttamente dal giocatore, ed è interscambiabile in qualsiasi momento, mentre gli altri tre sono gestiti dall'intelligenza artificiale.

    Tutte caratteristiche già viste, ma Xillia propone una interessante novità: il vincolo. Grazie a questa nuova feature è possibile collegare il capo a uno degli altri tre comprimari, il che permetterà l'esecuzione delle cosiddette “magie combinate”. Il vincolo è però subordinato ad altri due elementi per funzionare: una barra laterale, che si carica in base a tipo e quantità di colpi inferti, e l'esecuzione di un'arte, che influenzerà il tipo di attacco combinato. In pratica, quando si riempe una delle 5 tacche di cui è composta la barra, compiendo un attacco magico si apre la strada alla combo che può essere attivata schiacciando nel momento giusto il tasto apposito nel preciso istante in cui esce il simbolo sopra il Capo. La scelta del compagno a cui legarsi è fondamentale per riuscire a sconfiggere i nemici più arcigni, visto che quasi tutti presentano delle vulnerabilità specifiche, e ogni personaggio ha invece delle abilità uniche.

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    Il combat system, che inizialmente ci era parso troppo caotico e disordinato, con il passare del tempo si è dimostrato dannatamente divertente e mai noioso. La sua particolare natura ibrida è di certo il suo punto di forza, ed è uno degli aspetti che lo caratterizza maggiormente all'interno del panorama di genere. A questo si aggiunge una notevole varietà di mostri e avversari, nonché un buon numero di boss fight, sempre impegnative e originali. Peccato che il sistema di crescita e sviluppo dei personaggi non sia altrettanto ispirato, e si limiti a uno schema a ragnatela piuttosto guidato e che lascio pochissimo spazio alla fantasia del giocatore.

    IL FANTASTICO MONDO DI XILLIA
    Vincendo i combattimento e spulciando in lungo e in largo ogni piccolo e più recondito anfratto di Liese Maxia, si potranno racimolare moltissimi materiali. Ma a cosa servono? È possibile scambiarli con PNG per ricevere accessori utili al potenziamento e alla personalizzazione dei propri personaggi, oppure cederli ai negozianti al fine di espandere i negozi e sbloccare nuovi armi, armature, oggetti o avere accesso a sconti speciali. Lo sfruttamento dei materiali per la sola espansione dei negozi è un po limitato, forse un buon sistema di crafting avrebbe stimolato maggiormente l'istinto esplorativo del giocatore.

    Dal punto di vista estetico, Tales of Xillia è davvero eccezionale, mette in mostra un design ricercatissimo, atmosfere uniche e romantiche, personaggi ben caratterizzati e disegnati a regola d'arte da grandissimi maestri di manga e anime. A questo fa però da contraltare un comparto tecnico non all'altezza della situazione, che inizia a sentire il peso degli anni e inficia notevolmente la bontà del design. È davvero arrivato il momento di affidarsi ad un motore grafico nuovo.

    CITAZIONE
    aranno anche passati due anni dal suo arrivo nei negozi nipponici, ma Tales of Xillia rimane ancora un must per i fan del genere e un'ottima occasione per Namco Bandai di far conoscere la serie all'Italia e agli italiani che, ancora, non hanno molta dimestichezza con il genere; spesso anche a causa della barriera linguistica che, si sa, da noi è un problema insormontabile. Dobbiamo però annotare che in un momento “videoludicamente storico” come questo, in cui stiamo per accarezzare la nuova generazione, vedere ancora un comparto tecnico tanto obsoleto e povero fa davvero tenerezza: è decisamente arrivato il momento di puntare su un motore grafico con gli attributi. In fondo, anche l'occhio vuole la sua parte ed è un vero peccato che tanta qualità estetica e di design non possa esprimersi al meglio a causa di evidenti limiti tecnici.

    Fonte:Videogame.It
     
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0 replies since 7/8/2013, 13:28   1 views
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