Un PES tutto nuovo

Provato con "calma" il nuovo Pro Evolution Soccer su PS3. Ecco com'è andata.

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    FOOLY COOLY

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    Estate, tempo di preparazione atletica, mercato e prime amichevoli per il mondo del calcio, in attesa dell'inizio del nuovo campionato e delle competizioni europee. Ma anche una buona occasione per mettere nuovamente le mani su PES 2014, nuova edizione del simulatore calcistico sviluppato da Konami che raggiunge la redazione in una build preliminare su PlayStation 3, molto simile in linea di massima a quella mostrata durante l'E3 2013 di Los Angeles. Poche le migliorie apportate dagli sviluppatori e dunque una versione non proprio ideale per tirare i bilanci definitivi prima del lancio sul mercato, ma comunque un ottimo pretesto per provare con calma la bontà del nuovo capitolo di Pro Evolution Soccer dopo i pareri discordanti dello scorso anno.

    E così, dopo aver inserito il disco nella nostra console, ci siamo immersi nella rinnovata concezione di PES 2014: un menu sobrio, tutte le opzioni a portata di mano e un'interfaccia meno sfavillante del solito ci introducono all'unica modalità disponibile, Esibizione. Sono solo quattro le squadre selezionabili in questa versione di prova: i campioni d'Europa del Bayern Monaco e il top-team brasiliano del Santos, oltre alle compagini nazionali di Germania e Italia. Lo spirito patriottico ci impone di scegliere la squadra guidata dal CT Prandelli e sfidare gli eterni rivali tedeschi, e in men che non si dica (ma nemmeno tanto, considerando gli interminabili caricamenti iniziali di questa build) siamo pronti al calcio d'inizio.

    pro-evolution-soccer-2014-x360_rk91m.T640

    L'impatto con il nuovo FOX Engine è devastante: il motore di gioco creato da Hideo Kojima per il suo prossimo Metal Gear Solid riesce nel difficile compito di svecchiare un gioco il cui comparto grafico risentiva in modo particolare del peso degli anni. L'ingresso nello stadio è un'esplosione di colori e flash dagli spalti con un pubblico finalmente non più di cartone. Palla al centro, si parte.

    TUTTO UN ALTRO GIOCO
    Sarà la rinnovata grafica, sarà che magari questa volta le numerose promesse da comunicato stampa sono stata effettivamente mantenute, resta il fatto che l'approccio con PES 2014 è spiazzante ma di quelli estremamente positivi. Dal manto erboso realizzato in maniera egregia alle animazioni dei calciatori, che reagiscono diversamente e sopratutto con naturalezza in base alle situazioni che si vengono a creare nel rettangolo di gioco. Già dopo poche partite si capisce quanto l'introduzione del FOX Engine non sia un semplice contorno grafico ma qualcosa di ben più vasto: le collisioni sono finalmente credibili e realistiche, sfruttando il nuovo engine che gestisce la fisica in-game non solo per quanto riguarda il pallone (le cui traiettorie tengono finalmente conto di forza, direzione, effetto, deviazioni e rimbalzi in modo efficace) ma anche per l'interazione fra i diversi giocatori sul campo.

    Proprio i giocatori possono vantare una particolare cura nella realizzazione dei modelli poligonali, a partire ovviamente dai volti – davvero impressionati sopratutto nei giocatori più famosi, e per una volta di buon livello anche per quei giocatori meno celebri – fino ad arrivare alla fisicità di ciascun atleta. Le differenze fra la statura di un Lahm e Neuer, fra il fisico di Balotelli e quello di Giovinco sono evidenti sin dal momento degli inni nazionali e non si riducono a un mero discorso estetico, ma hanno apporti differenti e significativi sul campo in termini di gameplay, negli scontri corpo a corpo o nei contrasti aerei, nelle galoppate alla rincorsa del pallone oppure nel dribbling. E poi c'è quel fantastico sistema di illuminazione dinamico, spettacolare come pochi, capace di creare ombre e giochi di luce davvero realistici. Assistere a una partita di PES 2014 è come guardare il calcio in TV e il FOX Engine conferma già adesso di essere un motore polivalente per ogni uso videoludico.

    pro-evolution-soccer-2014-x360_w497t.T640

    Le prime sfide contro la CPU hanno evidenziato un nuovo stile di gioco molto più compassato, che richiede un approccio meno frenetico alla partita rispetto al passato e, sopratutto, un gioco di palla ragionato e votato a smarcare i giocatori al momento giusto, aspettando il varco ideale sulla linea del fuorigioco oppure sfruttando dribbling e frequenti uno-due per aggirare la difesa avversaria.

    FRA TATTICISMI E TORTI ARBITRALI
    Se l'intelligenza artificiale che gestisce la squadra avversaria sembra già in buona condizione, con affondi pericolosi, verticalizzazioni improvvise, gioco sulle fasce, cambi di tattica per disorientare il giocatore, linee difensive molto alte per mandare in fuorigioco i nostri attaccanti (fenomeno molto frequente, in verità), lo stesso non può dirsi dei nostri compagni di squadra, che sembrano spesso vagare per il campo perdendo la posizione e andando quasi a sovrapporsi al calciatore in uso. Un aspetto che viene evidenziato sopratutto nelle sfide contro un avversario umano, che degenerano spesso e (mal)volentieri in azioni caotiche e fin troppo affollate, dando vita a contrasti involontari che, purtroppo, vengono segnalati al 99% come fallo dal direttore di gara. L'arbitraggio è infatti fin troppo severo e non tiene conto praticamente mai del vantaggio, interrompendo sistematicamente il gioco per fischiare fallo o mostrare un cartellino.

    Nelle nostre sfide non sono mancate espulsioni, sebbene derivate da interventi di gioco non troppo duri, e interruzioni al limite del comprensibile. Si tratta di aspetti di calibratura che dovrebbero essere risolti nella versione finale insieme all'ambiguo comportamento dei portieri, insuperabili a volte nei tiri da distanza ravvicinata o nelle fucilate da fuori area, oppure veri e propri colabrodo in altri frangenti dell'azione, come le uscite dall'area di rigore e gli interventi durante i corner. Si tratta comunque di aspetti “risolvibili” che non vanno a minare la bontà del gameplay, che mostra fiero le sue innovazioni come la possibilità di proteggere la palla con il corpo (molto efficace, sopratutto se utilizzata con giocatori molto forti fisicamente), la casualità del sistema di controllo e le difficoltà di mantenerne il possesso in movimento, sopratutto con giocatori dalle scarse abilità palla al piede.

    pro-evolution-soccer-2014-x360_7vwhu.T640

    A conti fatti, questa nuova prova con PES 2014 conferma la bontà del lavoro svolto da Konami nel tentativo di rinnovare un brand che aveva risentito forse troppo dell'agguerrita concorrenza di FIFA. La versione preliminare testata ci ha offerto spunti interessanti pur mostrando qualche limite tecnico dovuto alla mancata ottimizzazione del codice di gioco. Caricamenti lunghetti, cali di frame-rate e rallentamenti durante gli intermezzi (ad esempio nell'esultanza per un gol o negli interventi arbitrali post-fallo) sono bug comprensibili in una build ben lontana dall'essere completa e con ampi margini di miglioramento. La base di partenza rimane comunque ottima e ci ha già convinto che PES 2014 può davvero ambire a vincere questa battaglia con il rivale di EA Sports, almeno su console attuali.

    L'esordio del nuovo Pro Evolution Evolution è fissato per la fine di settembre su PC, PS3, PSP e Xbox 360 in Europa. Appuntamento sulle pagine di Videogame.it nelle prossime settimane per la nostra accuratissima recensione della nuova concezione di calcio secondo Konami.

    Fonte:Videogame.It
     
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    Pes fa schifo :I
     
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    quoto,a me fa vomitare c_c
     
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